BLEE is Colour, Hue, Complexion, Form, Texture, Light, Consistency, Aspect, Appearance.

LUCE

Rione Sanità, Napoli, Italy.  September 2015

CLIENT: Ass. Il Fazzoletto di Perle – Fondazione San Gennaro – Save the Children Onlus – Punto luce Napoli

 

ACTION: Quando l’Associazione il Fazzoletto di Perle ci ha proposto di realizzare un murales nel Rione Sanità, con la possibilità di lavorare in collaborazione con i ragazzi del Punto Luce, la prima cosa a cui si è pensato è stata quella di realizzare un opera d’arte partecipata, credendo nell’importanza di dare, ai piccoli cittadini, l’opportunità di prendere parte all’intero processo artistico e alla realizzazione dell’opera. A partire dal laboratorio condotto da Imma Napodano, si è cominciato a pensare a come materializzare sul muro le idee e le aspettative dei piccoli del quartiere.

Durante il laboratorio il gruppo ha intrapreso un percorso che ha stimolato gradualmente le giovani menti ad avere sogni e ambizioni, a fare esperienze, a leggere il mondo in modo libero per costruire identità serene e curiose verso le differenze. Così dai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si è passati al concetto di identità per approdare infine alla lettura di albi fatti di sole immagini, i silent book, storie silenziose dove un piccolo, minuscolo dettaglio può diventare importante. Con questo enorme e meraviglioso bagaglio , armati di creatività e fantasia, i bambini hanno immaginato di poter sostituire parti del loro corpo con quelle di animali, alberi e strani personaggi per creare su carta figure fantastiche attraverso il gioco surrealista del cadavre exquis.

A partire da questi elementi e considerando la poca probabilità di intervenire direttamente sul muro, poiché troppo alto e quindi pericoloso per i bambini, si è deciso di utilizzare la tecnica dello stencil come strumento di partecipazione attiva, non solo con i bambini del laboratorio, ma aperto a tutti coloro volessero apprendere la tecnica e partecipare alla realizzazione dell’opera, in modo da coinvolgere quante più persone possibili.

Ogni bambino ha trasferito e ritagliato ognuno dei disegni, realizzati durante il laboratorio,

realizzando tanti stencil, che poi sono stati trasferiti sul muro, in questo modo, i partecipanti, sono stati direttamente coinvolti non solo nel processo concettuale e e di composizione, ma anche nella realizzazione dell’arte finale.

Abbiamo deciso di lavorare solo con il bianco, come sinonimo di neutralità e pulizia, bianco come affermazione della capacità di eseguire e realizzare grandi cose con poche risorse o supporti di base.

La scelta di ritrattare i bambini, rendendoli protagonisti, è sempre un richiamo per il quartiere, le famiglie, e soprattutto un modo per entrare in confidenza con chi vive quotidianamente in quel

determinato luogo.

‘Il processo è il risultato” luce è un progetto in cui il processo di lavoro (la partecipazione) si presenta come la parte principale e il nucleo del progetto, in cui il risultato finale ed i singoli ego sono relegati … il risultato è un processo partecipativo dove l’opera finale, è solo una parte del tutto.

L’obbiettivo reale del progetto, non è quello di fare un “bel” murale, che alla fine scomparirà nel tempo… ma è quello di creare spazi di dialogo e incontro, dove nuove sinergie possano incontrarsi e fare comunità.

Questo murale non ha un autore, l’autore è il quartiere stesso e tutti coloro che  hanno creduto nel progetto.

 

 

PRESS COVERAGE

ES –

Cuando la Asociación Il Fazzoletto di Perle, nos propone la creación de un mural en el Distrito La Sanitá,  con la posibilidad de trabajar en colaboración con los chicos del punto de luz (save de children), lo primero que nos vino a la mente fue crear una obra de ‘ arte participativo, recayendo todo el peso de nuestra intervención en la importancia de dar, a los ciudadanos más jóvenes, la oportunidad de formar parte en todo el proceso, desde la idea, al desarrollo a su ejecución final. Desde el taller dirigido por Imma Napodano, comenzaron a pensar en cómo materializar las ideas y expectativas de los pequeños del barrio, en el muro.

Durante el taller, el grupo se ha embarcado en un proceso que ha estimulado gradualmente las motivaciones de los jóvenes a tener sueños y ambiciones, con el fin de leer el mundo de una manera libre, y de construirse una  identidad propia. 

A partir de estas consideraciones, y con las pocas posibilidades de intervenir directamente en la pared, por su tamaño, se decidió utilizar la técnica de la plantilla como una herramienta para la participación activa, no sólo con los niños del taller, sino que lo  abrimos a todos los que desearan aprender la técnica y participar en la realización de la obra, con el fin de implicar al mayor número posible de personas.

Cada niño ha transferido y cortado uno de los diseños, realizados durante el taller,

Se hicieron  muchas plantillas, que luego fueron transferidas a la pared, de esta manera, los participantes, estaban directamente implicados no sólo en lo conceptual, proceso y la composición, sino también en la realización final del mural.

Decidimos trabajar sólo con el blanco, como sinónimo de neutralidad y limpieza, el color  blanco, como sinónimo de la capacidad de realizar y lograr grandes cosas con pocos recursos o medios básicos.

La decisión de retratar a los niños, es siempre una atracción para los vecinos y las familias, sobre todo es una manera de conseguir entablar una relación horizontal con los que viven a diario en ese lugar.

“El proceso es el resultado”. Luz es un proyecto en el que el proceso de trabajo (participación) se presenta como la parte principal y el núcleo del proyecto, en el que se relega el resultado final y los egos individuales … donde ell resultado es un proceso participativo en el que el trabajo final, es sólo una parte del todo.

El verdadero objetivo del proyecto no es hacer un mural “agradable” o “decorativo”, que con el tiempo va a desaparecer … nuestro verdadero objetivo, es la creación de espacios de diálogo y de encuentro, donde se den  nuevas sinergias sociales,  que fomenten la creación de nuevas relaciones comunitarias.

Este mural no pertenece a un autor, el autor es el mismo barrio, y todos los que creyeron en su viabilidad.

 

 

 

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